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Corsa a piedi nel ciclismo: si o no?

La corsa a piedi per anni è stata considerata nemica del ciclista. Erano pochissimi coloro i quali la utilizzavano come allenamento invernale e come ripartenza verso la stagione successiva.

Oggi, al contrario, si è capito che può essere un’ottima alleata se si eseguono lavori specifici in tempi prestabiliti.

A livello articolare e muscolare é un'attività molto stressante e, per i ciclisti non abituati all’impatto a terra e a movimenti concentrici, deve prevedere un periodo di adattamento al quale seguirà l’allenamento vero e proprio.

E’ quindi meglio iniziare con 20-30’ di corsa dove si alternano corsa e camminata per poi passare alla sola corsa.

Se possibile, meglio camminata o corsa in salita, in quanto meno traumatica e molto utile per lavorare ad intensità costanti, prossime alla soglia. La meccanica di movimento è anche più simile a quella della pedalata. Dal mio punto di vista è importante anche la corsa in discesa, meglio se su terreno non sconnesso, in quanto molto utile per allenare la forza massima e resistente.

Personalmente, però, la consiglio di rado e solo ad atleti che la praticano da tempo e hanno quindi confidenza con tale movimento. 

Articolazioni e tendini vengono sollecitati pesantemente da tale pratica e per tale ragione vi raccomando la massima cautela qualora decidiate di inserirla nel vostro programma di allenamento.

Detto questo, consiglio di utilizzare la corsa a piedi durante l’inverno con tre quattro uscite a settimana nel periodo generale, anche in sostituzione totale alla bici. Essa vi permetterà, come detto poc'anzi, un ottimo lavoro aerobico che torna utile al momento della risalita in bici e vi consentirà di uscire anche nelle giornate di pioggia o di freddo intenso, dove l'uscita in bici potrebbe risultare inutile.

Passando poi al periodo di lavoro più prossimo alla stagione agonistica può essere mantenuta due volte la settimana parallelamente a lavori specifici eseguiti in sella alla bici.

Al contrario, nel periodo gara preferisco che i miei atleti pedalino soltanto, in quanto, anche se abituati alla meccanica di corsa, meglio si dedichino a lavori specifici o di scarico con un movimento più simile possibile a quello che sarà poi richiesto in gara.

FONTE: https://www.powerandride.it/ - Marcello Pavarin

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